Dopo aver inventato e raccontato storie per intrattenere la sua famiglia, ecco che Francesca Ortona trasforma tutto in realtà con la pubblicazione di Pango e Dillo. Una storia basata sul significato di amicizia vera, come quella che nasce tra questi due piccoli protagonisti alle prese con una nuova avventura: la scuola!
Ecco le nostre 10 domande per conoscere meglio l’autrice.
Quando hai capito che volevi diventare una scrittrice?
Non mi ricordo esattamente. È stato un accumularsi di momenti di gioia quando inventavo storie e potevo raccontarle a mio fratello più piccolo, poi ai miei figli e i loro cuginetti. Ho sempre amato inventare storie e raccontarle.
Quanto tempo ci ha messo la tua storia ad arrivare sugli scaffali?
Più o meno sei anni. L’ho cambiata tante volte. Dillo si ostinava a non voler crescere!
Sei la prima artista della tua famiglia?
No. Ho una zia costumista e due cugini scenografi.
I tre libri preferiti della tua infanzia e di oggi.
Questa la trovo una domanda molto difficile, ne ho tantissimi… ma se ci penso bene… I preferiti dell’infanzia: Favole al telefono (Gianni Rodari), Le avventure di Petzi (Carla e Vilhelm Hansen), Barbapapà (Annette Tyson e Talus Taylor). I libri preferiti di oggi: La mia famiglia e altri animali (Gerald Durrell); Peter Pan (J.M. Barrie); Confessioni di una maschera (Yukio Mishima).
Qual è la parte migliore e quella peggiore del mestiere di scrivere?
Ci sono due parti migliori per me: la gioia di vedere bambini che ridono ascoltando una mia storia, ma anche il momento in cui nasce dal nulla un’idea per una storia. Per quel che riguarda la parte peggiore, di nuovo sono indecisa tra i periodi in cui non riesco a darmi il tempo o lo spazio per scrivere, oppure le lunghe attese dopo che ho spedito una storia o una poesia a un giornale o a una casa editrice.
Come scrittrice, quale mascotte/avatar/spirito animale sceglieresti?
La foca. Amo l’acqua, amo giocare e sono molto pigra.
Dove hai trovato l’ispirazione per questo libro? Ti ha insegnato qualcosa?
Stavo lavorando su un libro che parla di tutti gli animali che si appallottolano e ne ero sempre più affascinata, non pensavo ad altro. Poi una mattina appena sveglia (il momento in cui mi vengono più idee) mi è venuta in mente l’immagine di un piccolo animale che si appallottola perché ha molta paura e di uno più coraggioso che si appallottola accanto a lui per calmarlo. Finché lentamente si srotolano insieme. Da lì si è costruita attorno la storia. Pango e Dillo mi hanno insegnato che in un’amicizia vera si è in due a crescere e che la cosa più bella è ridere insieme!
Raccontaci tre cose folli/interessanti su di te.
Amo gli animali, da piccola volevo diventare un delfino. Amo fare il bagno nei fiumi con il mio cane Cica e sto studiando per diventare una strega.
Se non fossi diventata un’autrice, quale sarebbe il tuo lavoro ideale?
Mi piace molto disegnare, quindi illustratrice, oppure studiare scimpanzé nella foresta in Africa.
Cosa vorresti che il lettore si ricordasse della tua storia?
Che le amicizie vere sono importantissime perché ti fanno conoscere parti di te che non sapevi di avere; e anche di proteggere i pangolini che sono in via di estinzione. Siccome per difendersi si appallottolano, i cacciatori li raccolgono come tanti piccoli frutti e li mettono nei congelatori per mangiarli. A furia di cacciarli sono quasi scomparsi.