10 domande a Rose Lagercrantz, autrice di “La mia vita felice”

Non ha mai neppure avuto il coraggio di sperare di diventare una scrittrice, eppure, dal suo debutto, ha scritto più di 40 libri e ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui il prestigioso Premio Astrid Lindgren. Di chi stiamo parlando? Di Rose Lagercrantz, autrice di La mia vita felice. Anche a lei non potevano non rivolgerle le nostre dieci domande!

Quando hai deciso che avresti fatto la scrittrice?

Ho sempre scritto, anche da bambina. Era un modo per esprimere ciò che avevo in testa. Ma diventare scrittrice? Io? Oh no, ci avevo mai pensato! Finché un giorno, avevo poco più di vent’anni, mio marito mi ha detto di mandare qualcosa a un concorso di libri per bambini. L’ho fatto e ho vinto. E all’improvviso sono diventata una scrittrice. Era difficile da credere. Il mio più grande desiderio, così grande che non osavo neppure pensare di desiderarlo, si era avverato. È così che è cominciata. E ho continuato a scrivere anche se tutt’ora non mi sento una scrittrice, tranne quando effettivamente scrivo.

Cosa hai provato nel vedere il tuo libro pubblicato? È stato un sogno diventato realtà?

Avevo molta paura che non fosse abbastanza. Poi ho imparato ad andare nelle scuole e leggere per bambini o amici. Fare questa cosa ti aiuta molto a capire se un testo è chiaro e leggibile.

Hai una kryptonite nella scrittura?

Vorrei che tutti amassero i miei libri. Ma è impossibile. Un libro è come un messaggio chiuso in una bottiglia e lanciato nel mare. Alla fine qualcuno lo troverà e lo apprezzerà.

I tre libri/autori/illustratori preferiti di quando eri bambino e di adesso.

I miei tre libri preferiti da bambina erano: Pippi Calzelunghe, Pippi Calzelunghe e Pippi Calzelunghe di Astrid Lindgren. Mia madre me lo ha letto finchè non ho imparato a leggere da sola. Poi ho continuato a leggerlo e rileggerlo da sola, anche a vent’anni! Avevo davvero bisogno delle avventure di questa forte ragazzina che non segue alcuna regola. Cosa avrei fatto senza di lei?

L’aspetto positivo e quello negativo di essere una scrittrice.

La cosa migliore dell’essere una scrittrice è avere due vite: la vita che vivi quotidianamente e la vita che vivi alcuni giorni quando sei nel mezzo di un libro. Ma puoi viverla solo finchè il libro non è finito. Poi ti senti triste e vuoto. Qualcuno potrebbe dire che si può sempre iniziare una nuova storia, ma ci vuole tempo prima che tu riesca ad entrarci. Per me ci vuole un anno o più.

Come scrittrice, cosa sceglieresti come mascotte/avatar/spirito animale?

Ho una mascotte in carne ed ossa che mi gironzola intorno giorno e notte, la mia cagnolina Nera. Mi rilassa quando devo sedermi e lavorare.

Dove hai trovato l’idea per questo libro e cosa ti ha insegnato.

L’idea per questo libro mi è venuta quando mia madre è morta. Ero così triste che non sapevo che fare. Avevo bisogno di tornare felice, quindi ho inventato il titolo: La mia vita felice e poi ci ho scritto una storia.

Raccontaci tre cose interessanti o folli di te. 

A volte parlo a me stessa ad alta voce. Quando ho soldi compro vestiti bellissimi che poi indosso raramente. Ho sempre sognato di diventare una vecchia saggia dai capelli bianchi. E ora che sono più “grande” e si, anche saggia, ci credo davvero! Al momento i miei capelli sono grigiastri, ma non vedo l’ora diventino bianchi bianchi!

Se non fossi una scrittrice, quale sarebbe il tuo lavoro ideale?

Probabilmente sarei diventata una maestra visto che mi piace stare con i bambini.

Cosa vuoi dire ai tuoi lettori italiani?

Sono felicissima che il mio libro sia arrivato in Italia! Adoro la lingua italiana. Se potessi rinascere e scegliere un’altra lingua in cui scrivere, sarebbe sicuramente l’italiano.Bambini italiani: apprezzate ogni parola che dite nella vostra magnifica lingua!

 

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