Quando hai deciso che volevi fare lo scrittore?
Quando avevo circa 30 anni ho deciso di provare a scrivere il mio primo libro. Per diversi anni avevo lavorato come attore professionista e avevo scritto per il teatro, ma non mi ero mai dedicato alla scrittura di un libro.
Com’è stato vedere pubblicato il tuo primo libro? Era un sogno che diventava realtà?
È stato grandioso! Mi ci sono voluti diversi anni per riuscire a essere pubblicato, e in quel periodo ho ricevuto moltissime lettere di rifiuto. Perciò ricevere finalmente la prima risposta positiva nei confronti del mio libro è stato un evento molto speciale.
Hai una criptonite creativa?
L’unica cosa che mi viene in mente è dover scrivere qualcosa di noioso o che non mi interessa. Per fortuna, in qualità di autore, non ho questo tipo di problema! Non ho un capo! Quindi posso scrivere di tutto quello che voglio.
Tre libri/autori/illustratori preferiti quando eri piccolo e oggi.
Da piccolo i miei libri preferiti erano:
- James e la pesca gigante, di Roald Dahl
- Le pieghe del tempo, di Madeline L’Engle
- I libri di Richard Scarry
Oggi mi piacciono ancora molte delle cose che amavo da bambino, sebbene il mio preferito in assoluto resti I tenacissimi sgrinfi di Frip, di George Saunders.
La cosa più bella e quella più brutta del lavoro di scrittore.
La cosa più bella – Non avere un capo… essere libero di scrivere tutto quello che voglio!
La cosa più brutta – Rispondere alle interviste. 😊
In qualità di artista, quale mascotte/avatar/spirito animale sceglieresti?
Jack Black è il mio spirito animale.
Come ti è venuta l’idea per questo libro e che cosa hai imparato, scrivendolo?
Il mio primo libro è stato CHICKS AND SALSA. Volevo scrivere un libro sulla cucina gourmet, ma nel luogo più improbabile del mondo. Ho imparato che la revisione è la chiave della buona scrittura. Non le idee geniali, ma la revisione.
Raccontaci tre cose interessanti/folli su di te.
- Colleziono robot.
- Ho cinque gatti.
- Una volta ho nuotato con gli squali e sono sopravvissuto per raccontarlo.
Se non avessi fatto lo scrittore, che lavoro avresti scelto?
Lo chef. Dovrei ugualmente creare qualcosa, userei la fantasia, è un mestiere che richiede comunque una buona dose di tecnica.
C’è qualcosa di particolare che vorresti dire ai tuoi lettori italiani?
Amo viaggiare per andare nelle scuole, e l’Italia è uno dei Paesi più belli che io abbia mai visitato! Sarei felicissimo di andare nelle scuole italiane! Potete contattarmi tramite il mio sito www.aaron-reynolds.com