10 domande a Kat Leyh, autrice di “Amaranta”

Amaranta è un graphic novel che tocca temi importanti come animalismo, identità di genere e orientamento sessuale. Kat Leyh ha avuto l’idea di questa storia mentre era in macchina in autostrada.

Ecco le nostre 10 domande per conoscerla meglio.

Quando hai capito di voler diventare una scrittrice?

Volevo disegnare fumetti, ma non conoscevo nessuno scrittore, così ho iniziato a creare le mie storie. Ho creato fumetti per anni prima di considerarmi una scrittrice. Da piccola avevo l’abitudine di crearmi da sola i miei albi illustrati, quindi forse ho iniziato molto prima di quanto pensassi.

Quanto ci ha messo la tua storia ad arrivare sugli scaffali?

Per finire la storia e i disegni credo di averci impiegato un po’ più di un anno.

Sei la prima artista della tua famiglia?

Provengo da una stirpe di artisti dalla parte di mia madre. Mia mamma è una pittrice e suo padre era un pittore e un professore di arte. Mio cugino Heidi ha scritto e illustrato un libro per bambini chiamato Taddy McFinley and the Great Grey Grimly che pensavo fosse la cosa più bella di sempre quando ero piccola.

I tre libri/scrittori/illustratori preferiti della tua infanzia e di oggi.

Questa è difficile! Della mia infanzia: Graeme Base, Tatterhood e Beatrix Potter. Oggi: Terry Pratchett, Emily Carroll e Chris Samnee.

Qual è la parte migliore e quella peggiore dell’essere una scrittrice?

La parte migliore è l’essere riuscita a mettere insieme una storia facendo combaciare le parti. Quella peggiore è il non essere in grado di dire quando l’idea per una storia è buona oppure no.

Come scrittrice, cosa sceglieresti come tua mascotte/avatar/animale guida?

Un topolino. Quando ero piccola fingevo sempre di essere un topolino che osservava le storie che immaginavo.

Come hai avuto la prima idea per questo libro e cos’hai imparato scrivendolo?

Mi stavo annoiando in macchina con mia mamma e continuavo a vedere incidenti stradali lungo l’autostrada. Gli incidenti mi hanno sempre resa triste e quindi ho creato il personaggio di Jacks per combattere quella sensazione. Ho imparato a  creare un graphic novel rispettando una scaletta.

Raccontaci 3 cose folli/interessanti su di te.

L’anno scorso ho fatto la mia prima 200km con una bici carichissima di cose per andare in campeggio. Suono il violino da 21 anni e non sono ancora molto brava! Non so nuotare, ma amo l’acqua.

Se non fossi diventata un’autrice, quale sarebbe il tuo lavoro ideale?

La disegnatrice di storyboard oppure la panettiera.

Cosa vorresti che i lettori italiani ricordassero della tua storia?

Siate gentili con gli essere viventi.

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