10 domande a Mike Lawrence, autore di “Esploratori dello spazio”

Divertimento e avventura sono le parole chiave di Esploratori dello Spazio, scritto da Mike Lawrence. L’autore una volta è stato quasi colpito da un fulmine; che sia nata da lì l’idea per questo graphic novel? Per scoprire di più su di lui e su questa storia, non vi resta che leggere le sue risposte alle nostre dieci domande!

Quando hai deciso che avresti fatto lo scrittore?

Probabilmente al liceo, ho sempre saputo di voler essere un artista, ma ho iniziato a scrivere le mie storie quando avevo 15 anni.

Cosa hai provato nel vedere il tuo libro pubblicato? È stato un sogno diventato realtà?

Vedere il mio primo libro nello scaffale di un negozio è stata la ciliegina sulla torta di un decennio di sogni. Ha dato senso a tutto il duro lavoro, ai rifiuti e ai dubbi.

C’è qualcosa in particolare che ti dà la carica per scrivere?

Non proprio, amo davvero il mio lavoro e mi diverto. Quando ho il blocco dello scrittore ho scoperto che una passeggiata con il mio cane o farmi una lunga doccia di solito aiuta a liberare la mente e mi aiuta a risolvere qualunque problema con il racconto che sto scrivendo.

I tre libri/autori/illustratori preferiti di quando eri bambino e di adesso.

The Once and Future King di T.H. White, The Dark is Rising la serie di Susan Cooper, qualsiasi cosa dipinta da Charles Vess

L’aspetto positivo e quello negativo dell’essere uno scrittore.

La parte migliore è essere pagato per fare ciò che amo. Ammetto che è molto lavor, ma ne vale assolutamente la pena. La parte peggiore è che sono sempre al lavoro, e raramente mi ricordo di prendermi un giorno libero.

Come scrittore, cosa sceglieresti come mascotte/avatar/spirito animale?

Una mosca, intrappolata in casa, che sbatte contro la finestra cercando di uscire.

Dove hai trovato l’idea per questo libro e cosa ti ha insegnato.

Ero appena diventato papà, e stavo pensando di iscrivere mio figlio agli Scout. Poi mi sono ricordato di quanto fosse stata noiosa la mia esperienza agli Scout, perchè non stavamo mai all’aperto e non facevamo mai niente di avventuroso. The Space Shuttle program era finito da poco, e la cosa mi aveva reso particolarmente triste, poichè sono cresciuto in una città dell’Air Force e a volte sentivo gli Shuttle rientrare sulla Terra. Ho deciso di combinare le due cose e creare un mio programma Scout che fosse entusiasmante come dovrebbero essere le attività scout.

Raccontaci 3 cose interessanti o folli di te.

Sono stato quasi colpito da un fulmine, non mi piace dormire, mi piacciono molto i cetriolini sottaceto.

Se non fossi uno scrittore, quale sarebbe il tuo lavoro ideale?

Ho sempre voluto lavorare nell’animazione.

Cosa vuoi dire ai tuoi lettori italiani?

Una volta ho trascorso l’estate a Siena, e sono geloso che voi possiate passare tutto il vostro tempo in Italia. Inoltre, spero che amerete leggere Esploratori dello Spazio tanto quanto a me è piaciuto scriverlo!

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