10 domande a Molly Knox Ostertag, autrice di “Il ragazzo strega”

Quando hai capito che volevi diventare una scrittrice?

Volevo fare la scrittrice da quando ho capito che poteva essere un lavoro vero e proprio. Come ogni bambino, ho disegnato molto e ho scritto storie per accompagnare i miei disegni. Crescendo non ho mai smesso – amo i libri e volevo realizzarne di miei. Ho anche letto molti libri fantasy per young adult quando ero piccola e volevo scrivere romanzi che imitassero quello stile. Essere una scrittrice è sempre stato il mio sogno, e ogni giorno mi sento molto fortunata di poterlo fare davvero!

Com’è stato vedere il tuo primo libro pubblicato? È stato l’avverarsi di un sogno?

Ho disegnato un webcomic, “Strong Female Protagonist”, in collaborazione con la mia amica Brennan Lee Mulligan. Appena finito il college, abbiamo avviato una raccolta fondi su Kickstarter per riuscire ad auto-pubblicare il nostro primo volume, realizzato in circa due anni e mezzo di lavoro. È stato molto emozionante perché ho progettato il libro da sola e ho organizzato praticamente tutto. Quando la prima copia campione è arrivata per posta dalla tipografia, ho pianto e l’ho portata in giro con me per tutto il giorno, mostrandola a chiunque. Sono davvero felice che la mia prima esperienza editoriale sia stata l’auto-pubblicazione, mi ha reso riconoscente nei confronti di tutto il lavoro che c’è dietro la creazione di un libro.

Hai una tua kryptonite personale nella scrittura?

Ho alcune kryptoniti nella scrittura e altre nel disegno. In generale, non mi piacciono i conflitti, quindi a volte per me è difficile scrivere di persone che sono molto aggressive e litigano. Ho anche difficoltà a capire come disegnare alcune cose, specialmente le scene di azione ad alta intensità. Sono entrambe cose su cui sto lavorando e che sto cercando di padroneggiare – non voglio venirne ostacolata! Per me è emozionante poter continuare a fare libri, a migliorare e a imparare.

I tre libri/autori/illustratori preferiti della tua infanzia e di oggi.

Da bambina: gli eccellenti romanzi femminili fantasy di Tamora Pierce; J.K. Rowling e Harry Potter (neanche a dirlo); gli incantevoli libri di Diana Wynne Jones, che erano molto inglesi e avevano un tipo di magia davvero unico. Da adulta la faccenda si complica, ma eccone alcuni: il meraviglioso libro di Susanna Clarke, “Jonathan Strange e il signor Norrell”; la serie di romanzi fantasy “I maghi” di Lev Grossman, “Cent’anni di solitudine” di Gabriel García Márquez.

Qual è la parte migliore e quella peggiore del mestiere di scrittore?

L’aspetto migliore dello scrivere è riuscire a creare una storia che abbia un impatto positivo sulle persone, soprattutto sui bambini che ne hanno bisogno. La cosa peggiore è imbattersi per caso in cattive recensioni, scrivere è un atto molto vulnerabile e non mi aspetterei mai che piaccia a tutti ciò che scrivo, ma preferirei non leggerle!

Come scrittrice, quale mascotte/avatar/spirito animale sceglieresti?

Un’ape. Lavoro molto duramente e di solito mi trovo a ronzare tra vari progetti per mantenere vivi l’interesse e l’entusiasmo.

Dove hai trovato l’ispirazione per questo libro? Ti ha insegnato qualcosa?

Ho avuto quest’idea qualche anno fa. Sono cresciuta con diversi libri su ragazze che si vestivano da maschi e facevano cose da ragazzi, e sono stati molto importanti per me, ma non ho mai visto molti libri su ragazzi che volevano fare cose da ragazze. È più stigmatizzato nella nostra cultura. Così ne ho scritto uno! Una volta che mi è venuto in mente il personaggio di Astor, il resto è arrivato abbastanza facilmente. Sto ancora imparando, dato che questo è il primo libro che abbia mai scritto, ma ho imparato a fidarmi del mio istinto e dei lettori. Sto anche imparando quanto sia soddisfacente finire una storia e lasciarla andare al mondo intero!

Raccontaci tre cose folli/interessanti su di te.

Quando ero adolescente, sono andata per anni in un campo estivo di recitazione dal vivo. Il mio personaggio preferito da interpretare era una giovane ragazza di nome Shakespeare che faceva i suoi incantesimi usando l’alfabeto runico. 2) A diciannove anni, ho viaggiato per tutta l’Europa da sola per due mesi con pochissimi soldi. È stato spaventoso e non sempre divertente, ma ho imparato come arrangiarmi all’estero e ho visto molta arte! 3) Il mio hobby preferito in questo momento è gestire le sessioni di gioco in Dungeons and Dragons per i miei amici.

Se non fossi diventata una scrittrice, quale sarebbe il tuo lavoro ideale?

Una volta volevo fare la scenografa, ispirata dai titoli di coda finali nel DVD de “Il Signore degli Anelli”. Adoro l’idea di costruire mondi fantasy che sembrino reali. Ho seguito questa strada per un po’ mentre studiavo fumetti, ma poi ha prevalso la libertà creativa del mondo dei fumetti.

Vorresti dire qualcosa ai tuoi lettori italiani? 

Sono davvero molto curiosa di vedere come andrà il mio libro con il pubblico italiano, e spero che gli italiani lo apprezzino! Ci sono molti bellissimi fumetti che arrivano dall’Italia, quindi sono onorata di essere qui!

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