Appassionata di libri ha deciso che non voleva solo leggerle le storie, ma anche crearle! È così che Zillah Bethell ha cominciato la sua carriera di scrittrice. In fuga verso un sogno è il suo romanzo d’esordio in Italia, un racconto avventuroso ed originale che arriva dritto al cuore. Per saperne di più le abbiamo rivolto le nostre dieci domande!
Quando hai capito che volevi diventare una scrittrice?
Dopo aver studiato Inglese alla Oxford University ho deciso che volevo essere qualcuno che creava i libri, e non che li studiava.
Com’è stato vedere il tuo primo libro pubblicato? È stato l’avverarsi di un sogno?
Il mio primo successo è stato un breve racconto chiamato We Wear Watches che parlava dello sfruttamento della cultura Inuit. Ho guadagnato 1500 dollari che per me erano tantissimi, e da lì tutto è cominciato
Hai una tua kryptonite personale nella scrittura?
La mia krytonite è avere un figlio che ama la musica e suona il piano ogni momento e una figlia molto teatrale che ama esibirsi. Insieme mi rendono la scrittura impossibile a volte!
I tre libri/autori/illustratori preferiti della tua infanzia e di oggi.
Quando ero bambina i miei tre libri preferiti erano: Malory Towers di Enid Blyton, It’s not the end of the world di Judy Blume e Il signore degli anelli di J.R.R. Tolkein.
Adesso i miei tre preferiti sono: 1984 di George Orwell, Palamino di Danielle Steele e Dubliners di James Joyce
Qual è la parte migliore e quella peggiore del mestiere di scrittore?
La parte migliore è quando ti viene l’ispirazione per un nuovo libro, la parte peggiore è dover spiegare a revisori pignoli che ha volte la finzione batte l’accuratezza della realtà.
Come scrittore, quale mascotte/avatar/spirito animale sceglieresti?
Un ibrido tra un cavallo, un leone e un delfino.
Dove hai trovato l’ispirazione per questo libro? Ti ha insegnato qualcosa?
Mi intrigava l’idea del perseguire un sogno anche se sembra senza speranze, adoro la romantica nobiltà di questo.
Raccontaci tre cose folli/interessanti su di te.
Una volta ho fatto bungee jumping, ho assaggiato un gelato al gusto di trota affumicata e fagioli neri e, infine, riesco sempre a sapere quando sta per piovere grazie ad un pezzo di alga che si arriccia.
Se non fossi diventato uno scrittore, quale sarebbe il tuo lavoro ideale?
Esploratrice. O addestratrice di cavalli Lipizzani.
Vorresti dire qualcosa ai tuoi lettori?
Non vedo l’ora di trovarmi su una gondola a Venezia e di poter gustare un gelato più buono (si spera!).