La parola agli illustratori: Terri Rose Baynton

Quando hai deciso che avresti fatto l’illustratrice?

L’ho capito abbastanza tardi, avevo circa 24 anni. Sia mio padre che mio fratello sono molto talentassi, hanno un dono naturale nel disegno e mi sono sempre sentita come se non potessi competere con loro. Quindi ho iniziato a scrivere. Il momento di svolta è accaduto quando ho scritto una storia particolare su un orso e sapevo di essere io a doverla illustrare. Era chiaro nella mia testa. Quindi ho iniziato a fare pratica e pratica e pratica. E questa storia è diventata un libro. Il mio primo libro ad essere pubblicato.

Cosa hai provato nel vedere il tuo libro pubblicato? È stato un sogno diventato realtà?

È stato davvero emozionante poter sentire il libro concretamente nelle mie mani. Ma allo stesso tempo anche strano. fare un libro è un processo per lo più solitario e privato, quindi una volta che vien pubblicato e dato a disposizione di tutti, è come se non fosse più tuo. Inizia la sua propria vita.

Hai una kryptonite nella scrittura?

Il sole! I AMO stare all’aperto e mi è quasi impossibile rinchiudermi in casa a disegnare quando fuori splende il sole. Quindi è un po’ una fortuna che io viva in Nuova Zelanda, dove piove spesso.

I tre libri/autori/illustratori preferiti di quando eri bambino e di adesso.

  1. Dr. Seuss, per il suo uso del colore e della composizione.
  2. Ernest H. Shepard, lui ha illustrato le prime storie di Winnie the Pooh, che mio padre mi leggeva dai suoi libri di bambino. Ho ancora questi libri e adoro ancora le loro illustrazioni.
  3. Quentin Blake, per tutti i suoi lavori.

L’aspetto positivo e quello negativo di essere un’illustratrice.

La parte migliore è la solitudine. Ma è anche la parte peggiore. Mi piace il fatto che io sia il mio capo, e possa decidere le tempistiche del mio lavoro. Ma sono anche molto estroversa per natura e essere un’illustratrice significa che molto del mio lavoro consiste nell’essere sola con i miei fogli e i miei colori.

Da illustratrice, cosa sceglieresti come tua mascotte/avatar/spirito animale?

Credo un golden retriever, rispecchia molto la mia personalità: solare, sempre pronta a divertirsi e che adora nuotare.

Qual è stata la tua prima impressione su questo libro e cosa ti ha insegnato. 

La mia prima impressione è stata: “E ora come cavolo lo illustro??”. È diventata presto una sfida personale, e mi ha insegnato molto sulla prospettiva sulla composizione. Dovevo riuscire a creare qualcosa che potesse essere letto in entrambi i versi.

Raccontaci tre cose interessanti o folli di te.

  1. Sono vegetariana da sempre, non ho mai mangiato carne e non ho la minima idea di che sapore abbia.
  2. Ho lavorato come pastore per oltre un anno.
  3. Adoro l’avventura e praticare sport.

Se non fossi un’illustratrice, quale sarebbe il tuo lavoro ideale?

Sarei stata l’assistente di Jane Goodall o David Attenborough ai loro esordi. Sono troppo timida di fronte a una telecamera, ma mi piacerebbe vedere e sperimentare le cose che hanno.

Cosa vuoi dire ai tuoi lettori italiani?

Solo che ho uno splendido ricordo del vostro paese da un’indimenticabile vacanza che ho fatto a otto anni con la mia famiglia in Toscana.

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