10 domande a Kate e Jol Temple, autori di “(Non) C’è posto per tutti”

Kate e Jol Temple sono una collaudata coppia di autori australiani di libri per bambini, spesso con una vena molto umoristica, sempre con molto cuore. (Non) C’è posto per tutti è il loro primo albo ad essere tradotto in italiano, e per l’occasione non potevamo non rivolgergli le nostre 10 domande!

Quando avete deciso che avreste fatto gli scrittori?

Sia Jol che io volevamo da sempre essere scrittori. Da molti piccoli abbiamo iniziato a scrivere storie e fumetti con i nostri amici. E questa passione non ci ha mai abbandonato!

Cosa avete provato nel vedere il vostro libro pubblicato? È stato un sogno diventato realtà?

Il nostro primo libro è stato un albo illustrato su una carota che assomigliava a un pappagallo. Era molto buffo e vedere questa divertente storia diventare un libro vero è stata una grande emozione. Questa emozione non ci ha mai lasciato. Il nostro nuovo albo (Non) C’è posto per tutti è stato probabilmente il più emozionante da vedere pubblicato. Ci è voluto molto tempo per trovare il giusto editore e spesso ci siamo chiesti se sarebbe mai stato pubblicato. Ma sapevamo che era una storia speciale che andava raccontata e siamo davvero felici che ora può essere letta in giro per il mondo.

Avete una kryptonite nella scrittura?

I social media! Ci piace postare su Instagram delle nostre avventure “libresche”. E ci piace inoltre vedere su cosa stanno lavorando altri scrittori/illustratori. Ma ci devi fare attenzione, perché può essere una vera distrazione. Quindi quando scriviamo cerchiamo di spegnere il telefono.

I tre libri/autori/illustratori preferiti di quando eri bambino e di adesso.

Siamo entrambi dei grandi fan di Roald Dahl; ora forse più che da piccoli! Per quanto riguarda albi illustrati, ci piace molto Dr Seuss  e come illustratrice amiamo Terri Rose Baynton (che ha anche illustrato il nostro albo (Non) C’è posto per tutti)

L’aspetto positivo e quello negativo di essere uno scrittore. 

La parte migliore è quella di inventarsi storie strane e parlare con i ragazzi nelle scuole e nelle fiere. La arte peggiore è passare il tempo seduti a una scrivania…ouch!

Dove avete trovato l’idea per questo libro e cosa vi ha insegnato.

Il libro è stato ispirato dall’emergenza rifugiati che il mondo sta affrontando in questo momento. Vlevamo scrivere un libro che costruisse empatia e permettesse ai bambini di esplorare l’argomento da due prospettive. Avevamo già da un po’ l’idea di scrivere un libro che si potesse leggere dall’inizio alla fine e dalla fine all’inizio, ma ci mancava la storia giusta.

Raccontateci tre cose interessanti o folli di voi.

  1. So che può sembrare strano, ma abbiamo scritto tutti i nostri libri insieme.
  2. l’animale preferito di Jol è il babbuino
  3. Viviamo entrambi a Los Angeles in un una casa piena di cani!

Se non fossi uno scrittore, quale sarebbe il tuo lavoro ideale?

Io sarei una detective; gli scrittori sono un po’ dei detective se ci pensi. Seguono la storia, ficcano il naso nelle vite delle persone e fanno osservazioni. Jol probabilmente farebbe il creatore di nuovi gusti di gelato.

Cosa volete dire ai vostri lettori italiani?

Siamo davvero emozionati dal fatto che anche voi in Italia potrete leggere il nostro libro. C’è una tradizione così ricca di libri per bambini in Italia, che essere letti dai bambini italiani è una cosa fantastica.

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