10 domande a Gordon Korman, autore di “Tutto può cambiare”

Quando ti sei reso conto per la prima volta di voler diventare uno scrittore?

Il mio primo libro è stato, in realtà, il mio compito di inglese di seconda media. Avevo 12 anni quando l’ho scritto e a 14 è stato pubblicato per la prima volta. Perciò, sono stato uno scrittore per più dei tre quarti della mia vita.

Come è stato vedere il tuo primo libro pubblicato? È stato un sogno che diventava realtà?

Sì, ma siccome ero molto giovane, il tempo necessario per vederlo finalmente sugli scaffali mi è sembrato infinito. Il ricordo principale che ho di quel periodo è l’impazienza.

Come la Kryptonite per Superman, qual è la tua debolezza, quel qualcosa che ti impedisce ti scrivere?

Non sono in grado di essere creativo la mattina presto.

I tuoi tre libri, autori e illustratori preferiti da quando eri bambino ad oggi:

  • Tales of a 4th Nothing by Judy Blume. È stato il mio primo romanzo middle grade preferito.
  • La mia serie preferita era The Great Britain.
  • Oggi, direi Guida galattica per autostoppisti.

La parte migliore e peggiore dell’essere uno scrittore

La migliore è raggiungere milioni di lettori in giro per il mondo. La peggiore è che quello dello scrittore è un mestiere un po’ solitario.

Come scrittore, cosa sceglieresti come mascotte/avatar/animale guida?

Direi un cane, dato che ci sono più cani sulle copertine dei miei libri di qualsiasi altro animale.

Come ti è venuta la prima idea per questo libro e cosa hai imparato scrivendolo?

Per Tutto può cambiare, stavo pensando a cosa ci rende chi siamo – il dibattito nature versus nurture, “natura vs educazione” – mi è venuta l’idea che l’amnesia potesse essere un valido test. Quando perdi la memoria, torni a essere chi eri prima, o hai una chance per reinventarti? Quello che ho imparato scrivendo Tutto può cambiare è che il vero cambiamento è qualcosa che ti devi guadagnare. Non lo ottieni in cambio di niente, persino quando hai perso completamente la memoria.

Raccontaci tre cose interessanti/pazze di te

  • Quando avevo due anni, da grande volevo diventare un cane.
  • Il mio primo vero tour come scrittore mi ha portato nella scuola elementare del primo ministro canadese Justin Trudeau.
  • I miei cibi preferiti sono il sushi e gli hamburger, ma non insieme.

Se non potessi essere un autore, quale sarebbe la tua carriera ideale?

A scuola prendevo i voti più alti in matematica e scienze, perciò probabilmente sarei diventato uno scienziato o avrei fatto qualcosa legato alla tecnologia.

C’è qualcosa in particolare che vorresti dire ai tuoi lettori italiani?

Spero vi divertirete a seguire lo strano viaggio di Chase tanto quanto mi sono divertito io a crearlo. Fin quando non ho scritto i capitoli finali, non sono stato in grado di rispondere a questa domanda: è possibile ricominciare completamente da zero la propria vita?

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