Premiato autore e poeta, Joseph Coelho si è reso conto molto presto che tra i ragazzi c’è grande richiesta di storie paurose e fuori dall’ordinario. E allora, quale idea migliore se non quella di riscrivere le fiabe in versione dark? Ecco le 10 domande all’autore di Zombirentola.
Quando hai capito per la prima volta di voler fare lo scrittore?
La possibilità si è presentata per la prima volta quando la brillante poetessa Jean Binta Breeze visitò la mia scuola. Lesse una poesia sulla delicatezza nella mia classe di teatro. Quella è stata la prima volta in cui ho capito che il poeta, lo scrittore potevano essere mestieri che sarei stato felice di fare.
Quanto ci è voluto prima che la tua storia arrivasse tra gli scaffali delle librerie?
Se non ricordo male, ci sono voluti due anni dall’idea iniziale al libro che poi è finito nelle librerie e biblioteche. È ancora strano vedere i miei libri tra gli scaffali di una libreria. È una sensazione che non se ne va mai.
Sei il primo artista nella tua famiglia?
Beh, sono il primo artista professionista, ma penso che lo siamo un po’ tutti. Mia zia scrive poesie e mia nonna è famosa per scrivere pensieri su ogni biglietto di Natale o compleanno.
Come ti è venuta la prima idea per questo libro e cosa hai imparato scrivendolo?
Prima che i miei libri venissero pubblicati, ho trascorso diversi anni a lavorare nelle scuole come esperto di scrittura creativa, aiutando i ragazzi ad accedere alla letteratura con inventiva e divertimento. Durante questo lavoro, ho scoperto che i giovani spesso vogliono parlare di cose un po’ inquietanti come lupi mannari, vampiri e zombie, ma anche che non c’era tanto, in termini di libri, per la loro fascia d’età. Alcuni anni dopo questa esperienza, stavo lavorando a un tour di opere teatrali per il Regno Unito basato su versioni distorte delle fiabe. È così che è nata l’idea di Zombirentola.
La parte migliore e peggiore dell’essere uno scrittore
La parte migliore è scrivere, creare un mondo e riempirlo di personaggi, ed elaborare nuovi drammi e problemi da fargli risolvere. La parte peggiore è la burocrazia, ce n’è troppa, dal leggere i contratti all’organizzare gli eventi, la stampa e la pubblicità. È come mandare avanti un business: è bello ma porta via molto tempo che potrei dedicare alla scrittura.
Quale personaggio letterario ti piacerebbe essere? Puoi elaborarne anche uno tuo, se vuoi!
Mi piacerebbe essere Aslan delle Cronache di Narnia. Chi non vorrebbe essere a un leone gigante, divoratore di streghe!
I tuoi tre libri/autori/illustratori preferiti di quando eri bambino e di oggi
- Quand’ero piccolo adoravo le fiabe. Ricordo che rileggevo continuamente I tre capretti furbetti in una piccola edizione illustrata.
- Ricordo con affetto un supplente della scuola primaria che ci leggeva le poesie di Please Mrs Butler di Allan Ahlberg.
- Faccio fatica a pensare a un illustratore preferito in particolare, perché ho la fortuna di lavorare con tantissimi di loro, e sono tutti fantastici. Sicuramente c’è la brillante Freya Hartas, che ha illustrato Zombirentola e altri libri della serie “Fiabe andate a male”. Adoro come riesce a dare vita ai personaggi, quanto siano inquietanti e allo stesso tempo disgustosi, e le situazioni in cui si trovano.
Raccontaci tre cose interessanti/ un po’ pazze su di te
- Ho studiato archeologia e per un periodo, durante gli studi, sono stato in Perù alla ricerca di scheletri pre-Inca.
- Recentemente ho costruito una bicicletta in bambù. È stata una sfida, ma è stato divertente e amo il risultato finale: funziona perfettamente, anche meglio della bicicletta precedente, che avevo acquistato in un negozio.
- Ho seguito un corso di tassidermia! È stato molto interessante vedere come vengono creati gli animali imbalsamati per le mostre dei musei!
Se non potessi essere uno scrittore, quale sarebbe il tuo lavoro ideale?
Qualcosa legato alla scienza, magari il biologo marino o il paleontologo. Nel profondo del cuore, penso di essere uno scienziato mancato.
Cosa vorresti che i lettori italiani ricordassero della tua storia?
Mi piacerebbe che tenessero a mente le parti divertenti e che si emozionassero per le parti tristi, e che vogliano continuare a leggerne ancora!