Oggi, Tana, scritto da me e illustrato da Alessandro Sanna arriva nelle librerie per Il Castoro.
Quando ho iniziato a scrivere questa storia che racconta dei giochi che da bambina facevo con mio fratello non immaginavo potesse diventare un libro.
Ho cominciato a raccogliere i ricordi, due anni fa. Ogni sera, dopo cena, mi rifugiavo nella mia scrivania, in attesa del silenzio e del momento giusto. La luce calda della lampada diventava ogni volta un sole per vedere meglio, alla ricerca di dettagli e cose molte piccole, a volte nascoste. Il tavolo, un cammino in discesa per una dolce e lenta passeggiata sul sentiero della mia infanzia.
Lo facevo soprattutto per “incontrare” mio fratello (eravamo nel pieno del primo lockdown), per riascoltare la voce di mia madre, continuare a cercare il suo volto dentro di me e farlo splendere in ogni cosa che avevo intorno.
Quando, dopo tutti questi viaggi nella memoria, mi sono accorta di aver dato una forma precisa a un ricordo particolare, quello legato a uno dei giochi preferiti da me e mio fratello, ho voluto far leggere il testo, prima a Alessandro, poi ad alcuni amici.
Grazie a loro ho deciso di inviare il testo all’editore Il Castoro. Le immagini di Alessandro, sono arrivate dopo, quando ci siamo messi a lavoro per creare l’albo.
Così è nato Tana, un libro sul rifugio e sulla fuga, allo stesso tempo, sullo stare in un posto tranquillo ma anche sull’andare verso ciò che ancora non conosciamo.
Una storia che dice “Continua a immaginare!”, e ancora “Puoi costruire le ali per andare dove vuoi. In ogni momento”.
Lo dice alle bambine e ai bambini.
Lo dice, più che mai, agli adulti.
Volete sapere qual era davvero la tana che mio fratello ed io costruivano?
Non era proprio sotto una coperta decorata con un motivo di foglie, come si vede nel libro, ma si trovava sotto la scrivania della nostra cameretta.
L’ingresso del nostro rifugio era, poi, delimitato da due sedie che diventavano, a seconda delle occasioni offerte dalla nostra fantasia, finestra o porta.
Se ci penso bene, lo spazio lì dentro era ed è – perché quella scrivania è ancora al suo posto, nella casa dove ora vive mio padre – incredibilmente piccolo eppure per noi era un posto meraviglioso dove trascorrere i pomeriggi e le sere.
Un nido ma anche una wunderkammern che, di volta in volta, era adornata o abitata da nuove cose. Prima infatti di rintanarci, andavamo in esplorazione per tutta casa, alla ricerca di un piccolo grande tesoro da portare con noi. Quel che non mancava mai erano dei biscotti o un po’ di torta, preparata dalla nostra mamma. Ah! Cosa darei per tornare bambina e ritrovarmi seduta nella tana in attesa del suo arrivo e dei suoi dolci doni.
Volete conoscere un’altra curiosità legata a questa storia?
Mentre i pensieri si muovevano e le parole fluivano, mi sono resa conto di come abbia fatto entrare nel racconto quello che alcuni Maestri mi hanno ispirato e insegnato. Si tratta di Gianni Rodari, Alberto Manzi, Leo Lionni e Bruno Munari. Sono sicura che tra le pagine troverete qualcosa che a loro vi farà pensare.
Ora, però, sono curiosa di sapere se anche voi avevate una tana e con chi ci giocavate.
Evviva la vita! Evviva le storie che ci tengono in vita!
Melania Longo
E ORA TOCCA A TE!
UN’ATTIVITÀ SOCIAL PER GRANDI E PICCINI
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PROPOSTE DI ATTIVITÀ PER PICCOLI LETTORI
Per tutti i bambini, quelli che viaggiano con la fantasia e hanno bisogno di una base da cui partire. Quelli che se la immaginano, e se la costruiscono con i pensieri. Quelli che si rifugiano sotto le coperte per sognare anche a occhi aperti. Otto piccole attività ispirate al libro Tana, per continuare a sognare e creare con l’immaginazione.
Scarica qui i fogli attività 🌼