La passione di Jess Bradley per l’illustrazione e il disegno ha origine fin dai primissimi anni della sua infanzia, e non si è mai spenta. L’autrice delle divertentissime illustrazioni di Un giorno nella vita del mondo, la sua prima pubblicazione con Il Castoro, si racconta rispondendo a dieci domande su di sé e sui retroscena della lavorazione del libro.
Quando hai capito per la prima volta che volevi fare l’illustratrice?
Disegno fin da quando ero bambina, e sapevo che sarei voluta diventare o un’illustratrice di libri per bambini o una fumettista, perché disegnare è da sempre la cosa che preferisco di più al mondo! All’università ho studiato arte e illustrazione, ed è stato mentre lavoravo in una fumetteria che ho iniziato a pubblicare da sola i miei libri e fumetti. Questo mi ha aiutata per arrivare a dei veri editori, man mano che la mia carriera prendeva il via.
Qual è stata la prima ispirazione per le tue illustrazioni?
Molti fumetti, show televisivi e videogiochi! Di solito disegnavo i miei personaggi preferiti, poi ho iniziato a creare i miei.
Sei la prima artista nella tua famiglia?
Mio nonno è un bravissimo pittore, lavora con i colori a olio, ma sono la prima in famiglia ad aver pubblicato un libro e a lavorare come artista professionista. Mi piace tuttora mandare i miei libri ai parenti, così che possano darci un’occhiata!
I tuoi tre libri, autori o illustratori preferiti di quando eri bambina e di oggi.
Da bambina, Fungus the Bogeyman era uno dei miei libri preferiti e lo amo tutt’ora. Sono una grande fan dell’illustratore giapponese Shinsuke Yoshitake – i suoi libri sono una bomba! – e adoro qualsiasi cosa di Shirley Hughes.
La parte migliore e la peggiore dell’essere un’illustratrice.
La migliore: lavorare con grandi editori e scrittori e avere la possibilità di disegnare sciocchezze tutto il giorno. La peggiore: fare la dichiarazione dei redditi!
Come illustratrice, cosa sceglieresti come tua mascotte/avatar/animale guida?
Per qualche ragione, mi piace disegnare cetrioli di mare e nudibranchi, perciò sceglierei quelli!
Quali sono state le prime impressioni su questo libro e cosa hai imparato illustrandolo?
Ho pensato che fosse un’idea fantastica. Da tempo volevo lavorare a un libro scientifico e questo è stato il modo migliore per farlo, visto che ci sono tantissime cose da esplorare. Ho imparato parecchio da questo libro, e non vedo l’ora di condividerlo con mio figlio.
Raccontaci tre cose interessanti/un po’ pazze su di te!
- Ho una vasta conoscenza di attori di B-movie e conosco tutte le loro filmografie.
- Ho disegnato più di mille strisce per «The Phoenix», il settimanale a fumetti inglese per bambini .
- Mi sono lanciata con il paracadute per beneficienza e sono atterrata in un parcheggio!
Se non potessi essere un’illustratrice, quale sarebbe il tuo lavoro ideale?
Mi piacerebbe essere una compositrice di colonne sonore per il cinema. Sfortunatamente, non ho un gran talento musicale. Suono il flauto, il violino e l’ocarina a livello base, ma non sono molto brava.
Cosa vorresti che i lettori italiani ricordassero della tua storia?
Che gli illustratori si divertono moltissimo a illustrare i libri e ci mettono un grande impegno. Spero che si veda quando leggeranno il libro!